Dopo il varo di Amazon Prime e di Prime Now
Prosegue l’offensiva di Amazon alla conquista del “monopolio” del commercio. Anche se il termine è sicuramente esagerato e al momento quasi improprio, il colosso americano sferra un colpo durissimo ai competitor nel nostro Paese.
Il primo step, ormai datato da qualche anno è stato Amazon Prime. Con un leggero canone annuo la società di Bezos assicura da tempo una consegna garantita e gratuita in 24/48 ore per una grande quantità di prodotti esposti sul suo sito.
Da quest’anno gli abbonati ad Amazon Prime possono anche usufruire di un ricchissimo canale di film on demand che si propone evidentemente di fare concorrenza al potente Netflix. Non a caso quest’ultimo è corso ai ripari imbastendo un’alleanza con Sky.
Sempre nel corso del 2018 è nata però un’iniziativa importante. Amazon, a partire in Italia da Miklano, ha varato Prime Now, un progetto che è in grado di far pervenire a casa del cliente i propri acquisti, in sole 2 ore.
Si tratta del primo approccio per l’invasione del mercato degli alimentari. In questo modo la massaia può ordinare la spesa al mattino alle 8.00 vedendosela recapitare a casa non più tardi delle 10.00.
Ma non è tutto.
La notizia più fresca è quella relativa all’accordo stipulato nei giorni scorsi tra Bezos e Poste Italiane. Ora Amazon sarà in grado di consegnare anche in tarda serata, fino alle 19.45, e nei week-end. Coprendo in questo modo tutte le fasce orarie e giornaliere. Lasciando quindi neppure le briciole in mano al commercio tradizionale.
La forza dei due partner determinerà certamente dei contraccolpi che si faranno sentire certamente sul mondo del commercio e dell’economia del nostro Paese, ma anche sull’aspetto sociale e sociologico. Segno tangibile che il mondo cambia a partire dal commercio e dai servizi. E muterà sempre di più e molto in fretta.